Domande Frequenti

Domande Frequenti2020-01-23T12:28:24+01:00

Domande frequenti

Di quali permessi e/o autorizzazioni necessitano le coperture temporanee come i palloni pressostatici?2019-10-28T18:47:40+01:00

I permessi e le autorizzazioni per poter installare un pallone pressostatico possono variare in base al Comune in cui esso è ubicato, in quanto non esiste al momento una normativa precisa valida su tutto il territorio nazionale. L’unico testo in materia è rappresentato dall’Art. 13 del D.M. 18/03/1996 e s. m.

I palloni pressostatici con superficie in pianta superiore a 200 mq, all’interno dei quali si svolgono attività sportive (es. campi da tennis, piscine, campi da calcetto ecc.) sono ricompresi al punto 65 dell’allegato I al d.P.R. 151/2011 in materia di prevenzione antincendi?2019-10-28T18:42:00+01:00

Qualora un’attività sportiva venga svolta al chiuso, all’interno di strutture pressostatiche, e non vi siano aree di servizio annesse, la stessa non si configura né come “impianto sportivo” né come “complesso sportivo” così come definiti dal d.m. 18 marzo 1996 e pertanto non risulta ricompresa, indipendentemente dalla superficie, al punto 65 dell’allegato I al d.P.R. 151/2011). Nel caso in cui sia prevista la presenza di pubblico, l’attività sopra descritta risulterà soggetta ai controlli dei vigili del fuoco se la capienza è superiore a 100 persone.

Fonte: sito del Dipartimento Nazionale dei vigili del Fuoco, del Soccorso Pubblico e delle Difesa Civile, CORPO NAZIONALE DEI VIGILI DEL FUOCO. Ivi pubblicato il 29/10/2012

I campi da tennis e le piscine chiuse con strutture temporanee, come ad esempio palloni pressostatici, o strutture mobili sono da ricomprendersi nell’attività 65 del DPR 151?2019-10-28T18:48:36+01:00

Gli spazi esclusivamente dedicati all’attività sportiva, così come definiti dal D.M. 18 marzo 1996, anche se al chiuso e con superficie lorda in pianta superiore a 200 mq, sono esenti dagli adempimenti stabiliti dal predetto d.P.R.. Dette attività dovranno comunque osservare, sotto la propria responsabilità, la normativa di prevenzione incendi applicabile.

Fonte: sito del Dipartimento Nazionale dei vigili del Fuoco, del Soccorso Pubblico e delle Difesa Civile, CORPO NAZIONALE DEI VIGILI DEL FUOCO. Ivi pubblicato il 29/10/2012

Quali sono gli accorgimenti da seguire in caso di nevicate abbondanti sui palloni pressostatici per eliminare gli accumuli di neve sulla cima della copertura ed evitare quindi problemi?2019-10-28T18:49:22+01:00

In caso di neve è consigliabile mantenere all’interno del pallone una sovrapressione di almeno 20 mm di colonna d’acqua (unità di misura della pressione dell’aria). Questo può essere fatto chiudendo la leva di taratura dell’aria, posta sul ricircolo del generatore. Se tale operazione non fosse sufficiente occorrerà attivare manualmente l’unità di emergenza. Due altri consigli utili sono quelli di accendere l’impianto di riscaldamento ed impostarlo ad una temperatura costante di almeno 17 C° e di spegnere tutti i sistemi di destratificazione dell’aria calda (ventolino del destratificatore) se presenti, per permettere all’aria calda di salire e stratificarsi sulla parte alta della copertura, agevolando così lo scioglimento della neve presente sulla cima del pallone ed evitandone l’accumulo.

Quali sono le verifiche periodiche da svolgere sui palloni pressostatici per compiere la corretta manutenzione ed ottimizzarne pertanto la vita utile in sicurezza?2019-10-28T18:49:58+01:00

Per mantenere il Vostro pallone Prima srl bello e funzionale basta eseguire periodicamente pochi e semplici controlli, alcuni dei quali possono variare in base alla tipologia di copertura pressostatica scelta (singola membrana, doppia membrana, “Classe A”), come da apposito manuale di uso e manutenzione che vi forniremo a corredo del pallone pressostatico stesso.

In linea generale qual’è la durata media di un pallone pressostatico?2019-10-28T18:50:28+01:00

In linea teorica la durata della vita media di un pallone pressostatico si aggira intorno ai 20 anni. Ovviamente occorre poi valutare singolarmente caso per caso in base alla costanza applicata dai gestori dell’impianto nello svolgimento della manutenzione ordinaria, del rispetto delle regole per la buona conservazione della copertura, della professionalità del personale utilizzato per i montaggi/smontaggi stagionali nonché del fatto che il luogo scelto per il ricovero stagionale del telo smontato sia congruo a preservarne l’integrità.

Quali sono i sistemi per pulire i palloni pressostatici senza danneggiare il telo?2019-10-28T18:46:33+01:00

La pulizia Vostro pallone pressostatico Prima Srl può essere effettuata con acqua e sapone neutro non schiumoso o detersivo, purché quest’ultimo sia privo di abradenti; la concentrazione di detersivo nell’acqua e la temperatura vanno scelte in base al tipo di sporco. Sono indicate spazzole con setole morbide. Evitare l’uso di solventi e/o idrocarburi per macchie d’unto. Dopo il lavaggio accurato con detersivo avere cura di sciacquare con acqua per eliminare tutte le tracce di detersivo. Effettuare l’ultimo risciacquo con soluzione all’1% di comune ipoclorito in acqua. Asciugare infine tutta la superficie perfettamente con panno morbido.

All’interno del pallone pressostatico ci sono delle condizioni ambientali particolari?2019-10-28T18:51:50+01:00

Assolutamente no. Nonostante quello che erroneamente si può essere portati a pensare, la pressione dell’aria presente all’interno del pallone che ne permette il sostentamento è impercettibile per l’essere umano. All’interno della copertura pressostatica inoltre vengono garantiti tramite il generatore d’aria i ricambi d’aria previsti per Legge, ossia 3 cambi d’aria per ogni ora.

Di quali permessi e/o autorizzazioni necessita la sostituzione della vecchia membrana di copertura su struttura fissa (archi in legno, geodetica, archi metallici ecc.) con una membrana nuova?2019-10-28T18:53:11+01:00

Per poter sostituire la vostra vecchia membrana di copertura su struttura fissa con una membrana nuova non occorre alcun permesso particolare, a condizione che non si alteri la tipologia di tessuto utilizzato e quindi che il peso della membrana sia lo stesso di quello indicato nel progetto iniziale della struttura.

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